Lo spunto di partenza ce l’ha fornito – prima della canzone di Ligabue citata nel titolo – un articolo postato sul proprio blog da Luca De Biase (foto in apertura), editorialista del Sole24Ore e caporedattore di Nova24, in cui fa il punto sul difficile rapporto fra Google e i classici giornali d’informazione come siamo abituati a concepirli, perché l’avanzata del web rischia di doverceli far definire tout court “vecchi”. Infatti oggi Google da solo fattura molto più di tutti i giornali del pianeta messi insieme, e la forbice tende ad allargarsi, sempre ad ulteriore vantaggio del più noto motore di ricerca globale e a sfavore dei giornali.
Focalizziamo così alcuni temi molto rilevanti per lo scenario attuale della comunicazione, del rapporto fra informazione classica e via web (che già avevamo affrontato con Assante di Repubblica), fra il giornalismo “puro” e la raccolta pubblicitaria, ormai essenziale per alimentarlo economicamente, fra colossi multinazionali del digitale, diritti del consumatore e posizioni dominanti: l’articolo di De Biase mostra infatti come ormai Google da solo valga (almeno economicamente) più di tutti i giornali del globo, il che non può non avere delle conseguenze sull’informazione che i letori ritengono (o s’illudono) di farsi, oggi prevalentemente online più che leggendo i giornali.
Forse da tali conseguenze non è estraneo anche il fatto che gli editori francesi hanno appena incassato un piccolo successo in termini di remunerazione a forfait per i loro articoli circolati gratuitamente dal motore di ricerca sul web. E che l’Antitrust italiana ha appena avviato un procedimento contro Google per abuso di posizione dominante nella raccolta pubblicitaria. Chissà che prima o poi i “vecchi” stati nazionali riescano ad opporre – a Google come agli altri colossi multinazionali – quantomeno qualche obbligo di pagare anche le dovute imposte nelle nazioni in cui realizzano i loro aurei profitti…
Abbiamo approfondito l’argomento con il diretto interessato nel corso della Finestra di Antonio Syxty a cura di LiquidSky Agency andata in diretta Facebook giovedì 05 novembre a quattro voci (Antonio Syxty, Luca De Biase, Mario Gazzola & Walter L’Assainato). Di seguito trovate il link al podcast completo dell’interessante chiacchierata che ne è risultata.
La Finestra di Antonio Syxty incontra #LucaDeBiase in collaborazione con #LiquidSky
Google vs carta stampata. I Giornali nell’era della Big G.
Posted by MTM Teatro on Thursday, November 5, 2020
Dunque i giornali del futuro di cui parliamo nel video dovrebbero forse cambiare definitivamente modello di business, magari diventando dei servizi in abbonamento, un po’ sull’esempio (oggi trionfante) di Netflix?
E se davvero – come ipotizza Luca per assurdo nel suo articolo – Google costituisse (impiegando solo una piccola parte del proprio immenso fatturato globale) “il miglior giornale del mondo” online, non saremmo alle soglie del 1984 di Orwell? O forse ci siamo già pienamente immersi?
La tematica è indubbiamente ricca – sia per l’operatore della comunicazione sia per l’uomo della strada che semplicemente legge il giornale (e/o il web) per informarsi – e meriterebbe ulteriori approfondimenti, su cui contiamo di tornare presto.
Continuate a seguirci, perché anche il mondo degli spot pubblicitari televisivi mostra evidenti punte di coraggiosa innovazione sociologica: ce ne occuperemo presto.