Avveniristica operazione di rilancio nel ventennale dei due storici album Kid A ed Amnesiac da parte della band inglese, che riunisce in un cofanetto triplo con inediti e rarità, accompagnato da Kid A Mnesia Exhibition, una sorta di mostra interattiva sviluppata da Epic Games che fonde la musica agli artwork animati dei dischi.
“The moment’s already passed
Yeah it’s gone
And I’m not here
This isn’t happening
I’m not here”
(Radiohead, da How To Disappear Completely)
Un giorno stavo tornando a casa in auto dal Niguarda e noto sul muro alla mia destra di una viuzza secondaria un curioso poster pubblicitario: riproduce stranamente due copertine di dischi rock che conosco bene, perché campeggiano anche sui miei scaffali da circa 20 anni: si tratta di Kid A ed Amnesiac dei Radiohead. Un manifesto per propagandare due album vecchi di vent’anni?
Anche se sto tornando da un ospedale il rocker in me si risveglia: bisogna capirci di più.
Impossibile: il manifesto mostra solo le due copertine (quella di Kid A capovolta, un po’ come il composite che ho ricostruito qui sotto), nessuna scritta esplicativa, solo un QR code in un angolo.
Il mistero s’infittisce e rimane a girarmi in mente per qualche giorno. Purtroppo, quando ripasso dalla stradina il poster è già stato coperto da un’altra pubblicità, quindi non posso neppure fotografarlo per mostrarlo qui né tantomeno provare dove porterebbe quel QR code; finché fortunatamente mi soccorre l’ormai immancabile pagina di Wikipedia: la band sta rilanciando i due album in occasione del loro “circa ventennale” (Kid A è del 2000, Amnesiac esce 8 mesi dopo, già nel 2001) in un lussuoso cofanetto triplo (sia cd che ovviamente in lussuoso vinile, come il trend attuale impone), riuniti insieme com’erano stati originariamente concepiti e registrati in studio nelle stesse session come doppio album, impacchettati con un terzo disco, Kid A Mnesia, contenente brani inediti e rarità finora uscite solo su singoli (QUI maggiori dettagli, brano per brano).
Fra i quali noi ci permettiamo di consigliarvi l’inquietante How to disappear into strings, versione strumentale della struggente How To Disappear Completely (qui sotto il videoclip originale) con un teatro danza d’archi atonali che potrebbe ricordare le Atmosphères di György Ligeti usate da Kubrick nel ’68nella colonna sonora del suo Odissea nello spazio, quindi in pratica una premonizione del lavoro che il Thom Yorke solista avrebbe fatto 18 anni dopo per il Suspiria di Guadagnino (ascoltate The Universe is Indifferent).
Niente di strano, direte voi: il solito cofanetto celebrativo di un disco storico (Kid A fu disco di platino in UK dopo una settimana, e primo album dei Radiohead a raggiungere anche la vetta delle classifiche USA), che tira fuori dal cassetto un po’ di materiale extra per rivendere come nuovo un prodotto già sedimentato al pubblico nostalgico (cioè oggi la maggior parte degli acquirenti di dischi superstiti).
Invece non era tutto qui: come poteva esserlo, da parte del quintetto di Thom Yorke (sestetto con l’inseparabile produttore Nigel Gondrich) che ha dato al mondo la spiazzante svolta elettronica nelle proprie sonorità appena dopo il successo planetario di Ok Computer (premio Grammy nel ’97 per la “Best Alternative Rock Performance”, uno dei dischi più importanti degli anni ‘90)? Infatti la ristampa non contiene solo versioni alternative e B-Sides di Kid A e Amnesiac, l’inedito If You Say the Word (disponibile ora come singolo digitale) e una registrazione in studio inedita di Follow Me Around.
Viene proposta insieme a Kid A Mnesia Exhibition, “un’esperienza interattiva con musica e artwork dagli album”, sviluppata da Epic Games– celeberrimo studio di sviluppo di videogame – pubblicata nel novembre 2021 e disponibile per le piattaforme PlayStation 5, macOS e Windows.
Qui sotto vedete il trailer del misterioso oggetto multimediale:
In veritàKid A Mnesia Exhibition non si può dire esattamente un videogioco: la band lo definisce un “upside/down digital/analogue universe”, in pratica è una mostra virtuale nell’universo iconografico dei due album, all’epoca espresso nei lussuosi booklet illustrati da Stanley Donwood (spalla visuale del gruppo quanto Godrich ne è il distillatore dei suoni) insieme al cantante Thom Yorke medesimo. Come notano gli appassionati, è in realtà scarsamente interattivo, se non per la libertà offerta all’utente di scegliere il proprio percorso che dalla selva con le creaturine macrocefale grezzamente stilizzate porta all’architettura avveniristica ed escheriana in cui ogni stanza visualizza una canzone dei due album, animando gli artwork d’epoca.
Per farcene un’idea più completa può aiutare seguire i 47 minuti circa di “gameplay”, ossia un estratto del trip visivo salvati da un giocatore che l’ha attraversato registrando la propria esperienza come un lungo videoclip:
Oggi siamo abituati a videogiochi magari con minori ambizioni artistiche ma dal realismo cinematografico impressionante, ma vale la pena ricordare quel che scrive Edoardo Vitale su Rolling Stone a proposito dell’operazione: “In un periodo storico in cui si parla di metaverso (Zuckerberg sul futuro di Facebook, NdR), di NTS, di realtà aumentata, di GAN e intelligenza artificiale, i Radiohead ci ricordano che avevano anticipato tutto e ridicolizzato ogni facile entusiasmo dell’era digitale, ma soprattutto, in questo caso, che l’arte è il mezzo per convogliare il messaggio e non il fine”. Infatti anche noi su questo blog ci siamo occupati di NFT come possibile futuro dell’arte visuale, come anche delle possibili estensioni multimediali del lavoro narrativo-visuale che stiamo facendo per l’album FantaRock di cui vi abbiamo già accennato.
Davvero, come recita il titolo dell’articolo, “‘Kid A Mnesia Exhibition’ è il metaverso devastato dei Radiohead”.
Devastato ma (cosa rara nel mondo videoludico) gratuito: in un mondo dai prezzi spesso sostenuti, almeno la mostra virtuale dei Radiohead la potete scaricare liberamente da qui: https://kida-mnesia.com/.
Mario G.
(in apertura, “I’m not here”: come d’uso, una tavola originale di Roberta G ispirata all’opera visual-sonora di Yorke/Radiohead/Donwood)